Edizioni I.C.S. International Communication Society - Via Paolo Buzzi, 46/e 00143 Roma
Autorizzazione Tribunale di Roma n. 126 del 3 aprile 2001 - Direttore Responsabile: Augusta Busico
Prato, nella prima fase del Rinascimento accolse e promosse i lavori di alcuni dei protagonisti di quella stagione. Donatello e Michelozzo eseguirono il pulpito esterno del Duomo tra il 1428 e il 1438, con i celebri putti danzanti a rilievo; sempre negli anni Trenta e sempre in Duomo, Paolo Uccello affrescò la cappella dell’Assunta con Storie della Vergine e di Santo Stefano, portate a termine con ogni probabilità da Andrea di Giusto Manzini, vicino ai modi di Masaccio.
L’officina pratese vantava dunque presenze d’avanguardia, che si arricchirono ulteriormente grazie all’arrivo in città della bottega di Filippo Lippi, dominatore della scena alla metà del secolo. Il frate carmelitano, nel 1454, fu chiamato a dipingere la cappella maggiore della Cattedrale con Storie dei Santi Stefano e Giovanni Battista, concluse un decennio più tardi in collaborazione con Fra Diamante.
Attorno all’atelier lippesco, gravitò, fra gli altri, il Maestro della Natività di Castello, e, ai suoi esordi, un artista di livello notevole come Filippino, figlio del Lippi, capaci di segnare gli sviluppi della pittura a Prato.
La mostra, curata da Andrea De Marchi e da Cristina Gnoni Mavarelli, intende dunque documentare i brillanti esiti artistici di un contesto estremamente fertile, presentando altresì alcune significative ricostruzioni di opere eseguite per committenti pratesi e poi smembrate nel corso del tempo. Saranno esposte quindi, ad esempio, l’Assunta di Zanobi Strozzi un tempo in Duomo (Dublino, National Gallery of Ireland), la Pala proveniente dalla chiesa dei Santi Giusto e Clemente di Faltugnano del Maestro della Natività di Castello (Prato, Museo dell’Opera del Duomo), che sarà riunita agli scomparti della predella custoditi a Londra, National Gallery, e a Philadelphia, Johnson Collection, nonché la Pala di Budapest di Fra Diamante (Madonna col Bambino tra i Santi Antonio Abate e Lorenzo), realizzata per l’Oratorio di San Lorenzo.
Una sezione di grande interesse, inoltre, sarà costituita da una ricognizione sistematica sulla giovinezza di Paolo Uccello, che offrirà l’occasione per fare il punto su una fase filologicamente problematica della carriera del celebre pittore fiorentino.
La riapertura del museo consentirà, infine, di tornare ad osservare nelle condizioni ottimali anche la collezione permanente, che annovera alcuni pezzi rinascimentali di sicura qualità. Spicca tra essi un acquisto recente del Comune di Prato: si tratta di un Crocifisso di Filippino Lippi, battuto da Christie’s a New York il 27 gennaio 2010. La tavola di piccole dimensioni, dipinta tra il 1500 e il 1504, costituisce una replica del Cristo della Pala Valori eseguita dallo stesso Filippino per la chiesa di San Procolo a Firenze (1498-1500), già al Kaiser Friederich Museum di Berlino e andata distrutta nel 1945.
Stefania Zuccari
Per scaricare il file in pdf: N.9.icsociety 1-6-2013